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Bullismo: la legge regionale esclude la cooperazione sociale

 

Roma 3 maggio 2016

 Alla cortese attenzione

Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

Vice Presidente Massimiliano Smeriglio

Assessore alle Politiche sociali Rita Visini

Presidente Commissione politiche sociali e salute Rodolfo Lena

                                                                                          Regione Lazio

Oggetto: Legge regionale 24 marzo 2016 n. 2 “Disciplina per gli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo”.

Vogliamo in questa sede rappresentare il nostro grave disappunto, seguito alla approvazione della legge regionale contro il bullismo.

Un provvedimento lodevole nella sua ispirazione, la prima legge regionale in Italia, che interviene a declinare una serie di interventi ( art. 2) atti a contrastare un grave fenomeno sempre più diffuso nelle scuole che colpisce bambini e adolescenti.

Non possiamo però sottacere la immotivata esclusione della cooperazione sociale tra i soggetti attuatori degli interventi di contrasto al fenomeno del bullismo indicati dalla stessa legge.

Le cooperative sociali hanno dimostrato negli anni una comprovata esperienza “nel campo del disagio sociale, del sostegno alla famiglia e alla genitorialità nonché in quello minorile” (art. 3 L.R. n. 2/2016) e da sempre lavorano nelle scuole dell’infanzia, elementari, medie inferiori e superiori in questa Regione, realizzando altresì specifici progetti contro il bullismo.

Gli interventi si svolgono in rete con le altre agenzie e servizi coinvolti nel processo educativo del minore: famiglie, enti locali, azienda sanitaria locale e privato sociale del territorio.

In  particolare le cooperative sociali nelle scuole si occupano di:

  • Servizio di Autonomia e Integrazione Sociale nelle Scuole (SAISH Scuola – AEC)
  • laboratori
  • sportelli di ascolto per famiglie e minori
  • laboratori di formazione ai docenti

Inoltre le Associazioni di rappresentanza del Movimento cooperativo hanno collaborato attivamente con il Ministero della Pubblica Istruzione per promuovere e favorire l’educazione cooperativa nella scuola e affermare la validità e la universalità del principio della cooperazione e della solidarietà.

Per tali considerazioni, che evidenziano la incogruenza della stessa legge, poichè nell’escludere la cooperazione sociale dalla possibilità di operare in tale ambito rischierebbe di ridurre la sua incisività, chiediamo a codesta Amministrazione di provvedere ad includere le cooperative sociali al pari degli altri soggetti contemplati all’art. 3 della legge in oggetto.

Fiduciosi in un riscontro positivo, ci rendiamo disponibili ad un incontro al fine di poter illustrare il merito delle nostre argomentazioni.

I nostri Cordiali saluti

Federsolidarietà Confcooperative Lazio       Legacoop Lazio              Agci Lazio Solidarietà   

        Il Presidente                                    Il referente cooperative sociali           il Presidente

dott.ssa Filomena Iezzi                                    dott.ssa Anna Vettigli               Eugenio de Crescenzo

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