Arci Roma: urge ricomposizione protezione sociale

Riportiamo le parole di Arci Roma riguardo lo sgombero di un insediamento abusivo a Tor Cervara e i diritti dei migranti.

Nella mattina di sabato 8 settembre ingenti forze di polizia coadiuvate dalla sala operativa sociale del Comune di Roma hanno sgomberato un insediamento abusivo in zona Tor Cervara nel comune di Roma.

Questo sgombero era stato già preannunciato e si è svolto almeno una settimana prima di quanto comunicato. Le persone presenti nell’insediamento erano rifugiati e rifugiati e famiglie Rom, già allontanate da altri insediamenti abusivi e comunque la stragrande maggioranza in possesso di documenti regolari  per gli stranieri comunitari  e titolari di protezione. Fra queste persone erano presenti anche numerosi minori, in particolare Rome, che sono stati accompagnati insieme alle loro madri all’ufficio immigrazione della Questura di Roma.

A queste persone è stato proposto, come da prassi, un’accoglienza emergenziale non per tutte che prevede la separazione dei nuclei familiari. Contemporaneamente è stato effettuato un blitz della polizia presso il presidio di Baobab, nei pressi della stazione Tiburtina, per fermare e identificare quei profughi eritrei che si erano allontanati dal centro di Rocca di Papa dopo essere stati sequestrati per numerosi giorni nella nave Diciotti.

Ciò che è avvenuto finora è solo l’antipasto di un autunno che vedrà sempre di più una politica fatta di sgomberi non solo rivolti a cittadini stranieri ma anche a famiglie accolte nelle tubazioni del Movimento per il diritto all’abitare. Tutto questo avviene mentre il ministro Salvini promulga la più grave violazione dei diritti umani dopo le leggi razziali sotto forma di decreto attaccando le forme di protezione esistenti, la possibilità di un sostegno legale non credo i livelli minimi di accoglienza.

L’Arci di Roma è impegnata e si impegnerà nei prossimi mesi a costruire campagne di opposizione e controinformazione sulla narrazione e le bugie che vengono ogni giorno comunicate in particolare del ministro degli Interni sulla realtà dei cittadini stranieri in Italia . L’Arci si impegnerà affinché si sviluppi in tutta Italia e nella città di Roma un grande movimento unitario per tutte quelle persone, Uomini e Donne, che non si rassegnano al fatto che il nostro paese possa essere guidato da forze politiche e personaggi che si collocano chiaramente al di fuori io ogni logiche di diritti umani e di umanità.

Dobbiamo riempire le piazze le scuole le sedi i territori di iniziative che sappiano spiegare che oggi i diritti dei migranti non sono diversi da tutta la popolazione italiana, in particolare dei più deboli degli anziani dei giovani senza lavoro e le persone che non hanno casa. E’ utile recuperare la consapevolezza dell’importanza di percorsi collettivi e processi di ricomposizione di una protezione sociale che oggi si tinge di colori di una battaglia di civiltà.

Claudio Graziano Arci roma

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