Servizio civile, possibile riattivare i progetti sospesi

In una circolare del Capo del Dipartimento tutte le indicazioni per rimettere in moto le attività sospese rimodulandole, quando necessario, secondo nuove necessità. In un’intervista video, Licio Palazzini, presidente del Cnesc, fa il punto sulla nuova direttiva

di Lara Esposito

I progetti di servizio civile attualmente sospesi e quelli non ancora avviati potranno essere attivati, seguendo precise indicazioni. È questa la linea della circolare del Capo del Dipartimento di Servizio civile emanata lo scorso 4 aprile, con le indicazioni agli enti sull’impegno degli operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. La circolare arriva in contemporanea alla sollecitazione di Cnesc, la Conferenza nazionale enti servizio civile in un lettera in cui si chiedeva appunto di riattivare questa importante macchina, con le dovute precauzioni.

In questo momento così difficile, riattivare i progetti di servizio civile significa proprio poter contribuire alla gestione dell’emergenza e dare attuazione alla finalità di difesa non armata e non violenta della patria, nel rispetto delle disposizioni del Governo e delle necessarie precauzioni per evitare il contagio.

Una circolare lunga e articolata, che prevede diverse casistiche a seconda che si tratti di progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente attivi, attualmente sospesi e non ancora avviati. La data ultima per comunicare al dipartimento la riattivazione è quella del 15 aprile, valutando la possibilità di seguire modalità ordinarie oppure rimodulandoli in base a nuove esigenze e con nuove attività.

Tra le novità previste dalla circolare, la possibilità di svolgere attività “sul campo” (cioè presso la sede originaria di attuazione del progetto o presso la sede di altro ente, anche sulla base di gemellaggio), seguendo a quanto previsto dalle normative vigenti in termini di spostamenti e di distanziamento sociale, oppure “da remoto” (ossia il volontario opera presso il luogo in cui dimora). Può avvenire che per una singola sede parte degli operatori volontari svolga attività sul campo e parte da remoto. Previste anche una serie di proroghe per le attività di formazione generale e specifica rispetto alle tempistiche progettuali e la possibilità di rimodulare gli strumenti di monitoraggio e valutazione. In caso di riattivazione del progetto, sia essa con procedura ordinaria o con rimodulazione, è necessario acquisire preventivamente il consenso dei singoli operatori volontari rispetto alla ripresa delle attività e alle novità introdotte.

Ecco l’intervento di Licio Palazzini, presidente del Cnesc, la Conferenza nazionale enti di servizio civile in cui fa il punto della circolare.

FONTE: https://www.cantiereterzosettore.it/

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