Basta attacchi strumentali alla cooperazione sociale

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa della Legacoopsociali Lazio riguardo gli attacchi strumentali al mondo delle cooperative sociali.

Legacoopsociali

L’articolo su “I nuovi elenchi di affittopoli” comparso domenica il 22 febbraio 2015 su Il Tempo vorrebbe darsi la veste di un’inchiesta tesa a smascherare gli “affari d’oro a canoni ridicoli” delle cooperative sociali.

Peccato che il testo contenga una imbarazzante serie di inesattezze. Nella foga di inseguire l’assurda teoria che qualcuno sta cercando di imbastire, secondo la quale attorno alla cooperazione sociale girerebbero chissà quali irregolarità, si citano cifre e fatti che non hanno nessuna attinenza con la realtà.
Alcuni esempi:
1) secondo l’articolista “la Coop “Nuove risposte” per il suo “Cantiere infanzia” paga 300 euro mensili.”. Peccato che tale eclatante scoperta sia del tutto falsa! La cooperativa infatti paga un affitto di 2.215,17 (con rivalutazione annuale ISTAT ) oltre ad avere l’obbligo di mantenere e tutelare il bene pubblico concesso in uso, assicurando gli interventi di manutenzione necessari. E’ bene sapere che, al momento dell’acquisizione, il locale era del tutto fatiscente. I soci lavoratori della cooperativa con sacrificio hanno investito gradualmente oltre un miliardo di vecchie lire per trasformare il rudere in un asilo nido pubblico considerato un’eccellenza sul piano pedagogico ma anche per l’impiego di tecniche di bioarchitettura nel restauro.
2) Sempre nell’articolo si legge: “Idea Prisma”, per l’affitto di diversi spazi in un anonimo palazzone della Bufalotta, sborsa invece circa 2.000 euro l’anno.” La realtà invece è che il canone concessorio che la cooperativa paga al Comune di Roma è di € 2.143,46 mensili ovvero di € 25.721,52 all’anno. Anche Idea Prisma per poter entrare e trasferire le attività riguardanti 120 persone con disabilità, visto che l’edificio era in condizioni fatiscenti ha investito in lavori ben € 180.000,00. L’edificio è stato donato dalla famiglia Talenti al Comune di Roma per l’esclusiva destinazione ad uso sociale.
3) Lo stesso dicasi per la Cospexa che secondo l’articolista pagherebbe 42 euro al mese in non si sa bene quale centro. “Va bene il nobile scopo, – dice l’articolista – ma 42 euro mensili sono distanti anni luce dai prezzi di mercato”. Infatti la cifra non sta né in cielo né in terra ed è, per tranquillità dell’articolista, distante anni luce da tutti i canoni d’affitto dei centri gestiti dalla cooperativa Cospexa.
4) Infine sempre in quell’articolo si dice: . “Al civico 400 di via del Casaletto se la cavano con 236 euro al mese (…)” L’articolo fa l’elenco di una serie di cooperative che svolgono attività in quell’area. In realtà il canone mensile riportato è quello sostenuto dalla sola Cooperativa Sociale Il Trattore (e non complessivamente da tutte le strutture citate!) che per poco più di 3 ettari di terreno agricolo ha avuto una Concessione ad un canone di mercato di 13.954,50 annui abbattuto al 20% in virtù delle attività sociali svolte. Il complesso in questione, di proprietà ex-enaoil , è stato affidato al Comune di Roma con la clausola che obbligava ad ospitare attività sociali, no-profit. Le cooperative sociali, secondo l’articolo, “Sono la chiave di accesso per svolgere attività di ogni genere”. In realtà le cooperative sociali sono l’unica chiave di accesso al mondo del lavoro per persone svantaggiate ed emarginate. Il Trattore svolge attività di produzione agricola di ortaggi biologici di stagione finalizzata all’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico.Ad oggi conta 25 soci lavoratori di cui 12 (48%) con disagio psichico.
Ci fermiamo qui.
Sappia “Il Tempo” che non solo i canoni non sono ridicoli, ma allineati con i prezzi di mercato, ma anche che le nostre cooperative sociali non fanno “affari d’oro”. Portano avanti con gran fatica le loro attività di sostegno alle fasce più bisognose della cittadinanza, cercano di far quadrare la loro missione con le esigenze di bilancio in condizioni di crescenti difficoltà.
Perché allora tante menzogne e tanto accanimento?
Le nostre cooperative metteranno in campo le azioni che credono a difesa della loro onorabilità e per ristabilire la verità.
Noi però una cosa vogliamo dirla forte e chiara.
Sci sono indagini in corso su aspetti degenerativi della vita economica romana. La magistratura farà il suo lavoro e la giustizia seguirà il suo corso. Nessuno però pensi di innescare su questo un teorema senza fondamento.
La cooperazione sociale a Roma è una delle forze sane dell’economia. Ha contribuito, come giustamente dice Gianluca Peciola sulle stesse pagine de “Il Tempo”, a dare un’anima a questa città. Dà lavoro a migliaia di persone, contribuisce alla ricchezza della città, gestisce servizi essenziali, di pubblica utilità.

Basta attacchi strumentali alla cooperazione sociale.

Ci aspettiamo che il quotidiano “Il Tempo” ristabilisca la giusta verità sull’argomento.

 

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