Aicem: il 10 dicembre una mascherina per i Diritti Umani
Mascherine da Aicem nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, un gesto per proteggere e sensibilizzare
Numeri di violazioni allarmanti con la pandemia: il 10 dicembre l’associazione dice no al gender gap
La discriminazione e la violenza di genere sono violazioni dei diritti umani che sono aumentate in modo preoccupante in questo 2020, anche a causa dell’imprevista emergenza sanitaria. Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, come ogni 10 dicembre, l’associazione Aicem ha organizzato una nuova azione di sensibilizzazione sul tema.
Quest’anno, nel pieno rispetto delle regole imposte dal periodo, ad esser distribuite in tutta Italia e nei paesi partner dell’associazione (in Russia, Germania, Palestina e Tunisia e Spagna) saranno mascherine protettive personalizzate: un gesto per proteggersi e per proteggere gli altri, così come i diritti umani proteggono ciascuno; ma anche per ricordare l’importanza dell’uguaglianza di genere.
Un’azione che ha già riscontrato una grande partecipazione negli scorsi giorni e che oggi inizia ad esser condivisa sui social (con gli hashtag lanciati da Aicem: #LoveHumanRights e #ICDMU). In continuità con le attività del progetto In Campo Diversi Ma Uguali (ICDMU), e insieme ai partner del progetto finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Aicem si focalizza quest’anno su una particolare violazione dei Diritti Umani: le discriminazione di genere. Numeri sempre più allarmanti, aumentati anche con il Covid-19, a causa del quale oggi in Italia circa 1 milione e 140 mila ragazze tra i 15 e i 29 anni rischiano, entro la fine dell’anno, di ritrovarsi fuori da ogni percorso educativo, formativo e lavorativo.
Ma il gender gap già evidente a scuola e a lavoro si trasforma in differenze nell’emancipazione a seconda del genere. Nel 2020, in Italia ogni 2 giorni 1 donna è stata uccisa in famiglia e il lockdown ne ha aumentato i numeri. Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani il messaggio condiviso deve essere quindi uno: possiamo – e dobbiamo – essere “Diversi” ma dobbiamo restare uguali nei diritti. Perché il gender non deve né può essere mai una scusa per giustificare una violenza o violazione contro un altro essere umano, che gode di diritti che nessun altro dovrebbe poter mai calpestare.