Curare o prendersi cura? Concluso l’appuntamento con MOSTRAMI KIM

Dal 1997 l’Associazione KIM difende il diritto alla cura dei bambini malati più vulnerabili, spesso provenienti da Paesi in guerra o da Paesi senza strutture sanitarie adeguate. KIM si occupa – in completa gratuità – della loro accoglienza, tutela e ospedalizzazione, prendendoli per mano in tutto il percorso a partire dalla richiesta d’aiuto e poi durante il periodo delle cure nei principali ospedali di Roma: primi fra tutti l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli. Oggi all’Associazione KIM sono accolti e seguiti bambini provenienti da Ucraina, Kosovo, Afghanistan, Libano, Siria, Senegal, Marocco, Nigeria, Bangladesh, Messico e altri Paesi. In questi 25 anni sono stati aiutati più di 700 piccoli, provenienti da 60 Paesi. L’impegno della KIM si estende alle attività di sensibilizzazione e di diffusione della cultura dell’integrazione, della solidarietà e del volontariato.

Sabato 3 dicembre, nella giornata che l’ONU dedica alle persone con disabilità, ha avuto luogo la tavola rotonda “Curare o prendersi cura?”, moderata dal giornalista Marco Ferrazzoli che ha abilmente condotto la riflessione fra i diversi ambiti di specializzazione dei relatori presenti: volontariato e accoglienza, arte e scienza medica. Un viaggio, attorno al filo rosso della cura, con le testimonianze di chi ha fondato l’Associazione KIM. Ma anche di chi, attraverso la creatività, aiuta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del diritto alla cura, oppure la creatività la utilizza per integrare un percorso terapeutico. Di chi, infine, lavora in ospedale al fianco dei bambini malati o – attraverso la ricerca scientifica – si impegna per la loro salute

Roma, 9 dicembre – Si è concluso l’appuntamento trasteverino con “MOSTRAMI KIM”: il viaggio fra immagini e parole che l’Associazione KIM ha organizzato per celebrare i suoi 25 anni di attività al fianco dell’infanzia malata: una mostra fotografica e una tavola rotonda.

Le ottanta opere in mostra a Palazzo Velli Expo – più di 70 fotografie e alcune video interviste – sono state per il pubblico dei visitatori non solo l’occasione per conoscere le attività dell’associazione, ma anche un’opportunità per respirarne intimamente il clima, fatto di calore e di familiarità, immergendosi nella bellezza dei volti, nel silenzio degli ambienti, nella luce di un’alba silenziosa, quando tutti gli ospiti di KIM dormono ancora e solo lo sguardo del fotografo si è svegliato.

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