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Il Welfare che proponiamo

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10 Proposte per lo sviluppo del welfare a Roma e nel Lazio

 

  1. Rispettare il ruolo del Terzo Settore. È un soggetto della società civile non un ente attuatore né un prestatore di manodopera; è il soggetto con il quale programmare le politiche di Welfare, educative, culturali, ambientali, della mobilità…sia a livello centrale che territoriale.
  2. Rispettare i termini di pagamento dei contributi pubblici per servizi resi evitando di mettere a dura prova le risorse degli organismi di Terzo Settore.
  3. la Regione faccia le leggi, la programmazione sociale, i piani poliennali dando finanziamenti ai Piani di Zona ed agli enti locali.

– basta piccoli bandi che prevedono piccole risorse per più progetti frammentati  

– si garantisca continuità alle attività progettuali e si favorisca lo  sviluppo di servizi a lungo termine

  1. La legge 328 del 2000 è sempre in vigore: creare una rete tra le Istituzioni ed il Terzo Settore in termini di progettazione e di pianificazione condivisa
  2. In attesa della definizione della legge nazionale sul Terzo Settore e della necessaria e conseguente revisione regionale applicare quelle esistenti a partire dal funzionamento degli Osservatori sul Volontariato e sulle associazioni di promozione sociale.
  3. Approvare la proposta di legge di riforma del welfare regionale n°88 del 2013, ancora ferma

– inserire  l’alimentazione tra le politiche di welfare

– sperimentare l’integrazione sociosanitaria a livello territoriale, in due ASL a Roma e fuori Roma, con il Terzo settore coprotagonista nei tavoli locali e centrali di progettazione

  1. Ridefinire il Piano sociale di Roma Capitale e della Città metropolitana

– Più poteri sul welfare ai Municipi, sono l’istituzione di prossimità

  1. Contrasto della Povertà, gli interventi non possono essere solo caritativi anche se necessari ma per giustizia.

– Interventi sui diversi tipi di povertà  non per favore ma per diritto e non solo su quella economico lavorativo.

– Si pensi alla povertà energetica,  a quella educativa, a quella culturale e le previsioni vanno fatte sui bisogni e non sulle risorse economiche date

  1. Piano infanzia col Terzo Settore ed il privato sociale disponibile.

– ben oltre cinquantamila bambini romani al di sotto della soglia di povertà assoluta.

– dare il voto a bambini e bambine alle prossime elezioni comunali: dicano anche loro di cosa hanno bisogno.

– 3500 disabili a rischio esclusione scolastica

  1. Giubileo per i romani: 30 realtà della società civile avviano presidi territoriali in ogni municipio utilizzando strutture proprie già operanti.

– Ci siano altre strutture sia pubbliche che private per dare risposte alle richieste di partecipazione dei cittadini romani in concomitanza con l’Anno Santo della Misericordia.

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