Povertà energetica, un dossier con proposte utili a tuttə

La ricerca di Nonna Roma su come uscire dall’emergenza e adottare un approccio sistemico per contrastare la povertà energentica [Francesca Danese]

La povertà energetica in Italia è un fenomeno strutturale. E’ una delle conseguenze del dilatamento dell’area delle povertà ed preesistente all’innalzamento dei prezzi energetici dell’ultimo biennio. Nonna Roma, una OdV affiliata alla nostra socia Arci, ha incrociato in un rapporto dati nazionali e risultati di una indagine sull’impatto del caro energia sulla comunità da cui emerge l’inefficacia delle politiche strutturali di contrasto e prevenzione della povertà energetica e anche l’insufficienza delle misure emergenziali adottate dai Governi. Come per qualsiasi altra declinazione della povertà, l’approccio è quello emergenziale e non sistemico. Un approccio obbligato dai vicoli ciechi dell’austerità, che ha prodotto l’exploit delle disuguaglianze dentro cui ciascuno di noi è costretto a operare, e che ora rischia di avere nuovo impulso da parte di chi ritiene che la povertà sia una colpa, che sia colpa dei poveri.

Tra i dati raccolti spicca che il 71% del reddito di cittadinanza dell’assegno (una media di 419 euro al mese) è andato via per le bollette nei mesi di aumenti forsennati a cavallo tra ’22 e ’23. Tuttavia solo il 34,3% del campione intervistato da Nonna Roma percepisce il RdC nonostante un ISEE medio di 3.500 euro, con la soglia d’accesso al sussidio che è di 9.360 euro.

Così una famiglia su 4 ha dovuto smettere di pagare e chi c’è riuscito lo ha fatto tagliando sulle spese altrimenti destinate al cibo (71%) o perfino su quelle mediche e per i farmaci (16%). Carne, pesce, latte, verdure e frutta sono quasi sparite dalle tavole di 1 famiglia su 2 ossia si mangia meno e peggio. La ricerca, che vi forniamo integrale in PDF, smonta i luoghi comuni con cui alcune forze politiche e alcuni giornali hanno costruito un attacco senza precendenti ai poveri.

scarica qui il rapporto completo

Siamo in assoluta sintonia con Nonna Roma quando si chiede un approccio sistemico e non emergenziale perché per un periodo lungo avremo tutti a che fare con nuove crisi conseguenti anche agli effetti del cambiamento climatico e alla scarsità della materia prima energetica.

La transizione ecologica deve essere progettata come mezzo di contrasto alla povertà energetica perché agisce sul sistema che determina sia offerta che prezzo della materia prima. E’ anche lo spirito con cui il Forum Terzo Settore Lazio sta partecipando a Sun4All, una sperimentazione diretta alle persone vulnerabili che mira alla costruzione di comunità energetiche a Roma che potrebbe rivelarsi battistrada per altre progettazioni solidali.

Il rapporto si chiude con un pacchetto di proposte a Governo, Regione e Comune che avranno tutto il nostro appoggio nei tavoli e negli spazi partecipativi a cui gli enti nostri soci danno vita ogni giorno. In particolare, oltre ad associarci alle richieste di bonus e ristori, siamo pronti a sostenere i processi di creazione di comunità energetiche che perseguano obiettivi di utilità sociale e l’istituzione di sportelli territoriali dove i cittadini possono recarsi per ottenere informazioni e supporto.

Avrebbe un’indubbia efficacia, nel contrastare la povertà energetica, l’utilizzo della quota di utili di ACEA in linea con l’azione suggerita dalla proposta di delibera di iniziativa popolare c.d. Tagliabolletteroma.

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